La
donazione Savini e il cenacolo varoliano
Inaugurazione sabato 25 marzo 2017, ore 17.30
Palazzo Sforza, corso Sforza 21 Cotignola RA
La
donazione Savini
Nel
dicembre 2016 la famiglia e gli eredi di Giovanni e Guglielmo Savini
hanno donato al Comune di Cotignola un corpo di opere comprendente
dipinti, disegni, pannelli ceramici e sculture in legno, pietra e
terracotta.
Questa
piccola esposizione presenta per la prima volta parte della donazione
ricevuta, entrata a far parte delle collezioni e raccolte del museo
Varoli; la mostra sarà visibile fino a quando saranno presenti nelle
sale al piano terra di Palazzo Sforza, solitamente destinate alle
esposizioni temporanee, gli uffici comunali trasferiti qui in via
straordinaria per lavori di ristrutturazione e miglioramento sismico
della sede comunale in piazza Vittorio Emanuele II.
Giovanni
Savini è nato a Cotignola il 31 dicembre del 1908 e si è
trasferito a Roma nel luglio del 1936. Nel 1937 sposa, a Cotignola,
Emilia Garavini. Muore nel 1995.
Pittore,
scultore e ceramista, diplomato in violino al Conservatorio di
Bologna, vinse il concorso al Poligrafico dello Stato prima della
Seconda guerra mondiale, ma gli fu possibile prendere servizio solo
alla fine delle ostilità; è stato uno dei disegnatori e bozzettisti
dei francobolli post-bellici, specialmente quelli raffiguranti
personaggi storici della cultura italiana quali Monteverdi, Pascoli,
Avogadro…
Guglielmo
Savini Roma, 1939 - 2001
Il ritratto
della bella e giovane donna raffigurato in questa banconota da 50.000
lire è stato realizzato, su soggetto originale, dall’artista
Guglielmo Savini, disegnatore e ideatore di soggetti numismatici
presso la Banca d’Italia dagli anni 70 agli anni 90.
Presso gli
archivi della Banca d’Italia è custodito il bozzetto originale di
questo volto di donna, fatto a matita e recante la firma dell’artista
e la data, sul lato sinistro in basso “G.
Savini 1975”.
A lui si
devono altre successive realizzazioni come l'autoritratto di
Raffaello Sanzio e il suo “Trionfo di Galatea” che decoravano il
fronte del biglietto da 500.000 lire; a Guglielmo Savini dobbiamo
anche le 100.000 di Caravaggio e della “Primavera”, le 5.000 di
Bellini, le 2.000 di Marconi e le 1.000 lire di Marco Polo.
Nessun commento:
Posta un commento