Domenica 2 febbraio 2014 alle ore 17 inaugura, al Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola RA, INVERA, mostra di Antonella Piroli, Giuliano Guatta e Giovanni Lanzoni, a cura di Massimiliano Fabbri
Questa mostra offre un
approfondimento su due artisti che hanno partecipato all'ultimo
episodio di Selvatico, E bianca. Una parola diversa per dire
latte, ramificato percorso espositivo che si è articolato su sei
musei della Bassa Romagna creando una vera e propria mappa e
cortocircuito tra collezioni e sguardi contemporanei.
Giuliano Guatta |
Giovanni Lanzoni |
Giuliano Guatta e
Giovanni Lanzoni sono due autori che con la particolarità del loro
lavoro ci avevano catturato e conquistato, e che avevamo voglia di
vedere ancora e meglio attraverso una mostra che rappresentasse un
focus specifico sulla loro produzione, e che mettesse pure a
confronto, al tempo stesso, due pratiche così vicine e così
lontane, il disegno e il collage, tra i linguaggi più vitali
dell'arte contemporanea, e che costituiscono, non a caso, la spina
dorsale della loro ricerca: il disegno per Guatta, il collage per
Lanzoni.
Giovanni Lanzoni/White House Museum/2011 |
Giuliano Guatta |
Giuliano Guatta |
A questo
dialogo si aggiungono poi i disegni di Antonella Piroli, che espone
per la prima volta a Cotignola le sue carte disseminandole lungo il
percorso espositivo delle collezioni, a voler ribadire ancora una
volta la necessità di nuovi sguardi e occupazioni temporanee del
museo, una specie di casa dove le memorie si stratificano e
accumulano inseguendo e aprendosi ad altri echi e fantasmi.
Liquid Love/Antonella Piroli/2012/acquerello e matitas u carta |
La
mostra, aperta dal 2 al 23 febbraio 2014, dal giovedì alla
domenica (gio e ven 15.30-18.30, sab e do 10-12 e 15-18.30), affianca al percorso espositivo una serie di appuntamenti
che vanno da laboratori
per adulti e bambini a performance.
Giovanni Lanzoni/Gli uomini senza casa/2013 |
> Sabato
8 febbraio, dalle 16.30 alle 18 a Palazzo Sforza
Ho
visto coso...
Laboratorio di disegno e collage a cura di scuola Arti e Mestieri e associazione Selvatica, per bambini dai 5 agli 11 anni.
> Mercoledì
12 febbraio al Teatro Binario di Cotignola
Laboratorio
di Ginnica Del Segno e Azione di Giuliano Guatta e Silvia Girardi
Umanità. Libro III > Ginnica del Segno esplora la tematica Uomo/Natura attraverso la ricerca del segno e si svolge in due parti, un workshop e una performance; un laboratorio di approfondimento di Ginnica del Segno guidato da Giuliano Guatta e di analisi dello spazio e movimento guidato da Silvia Girardi. I partecipanti sono invitati a contribuire ad un’azione conclusiva dell’esplorazione.
Il
laboratorio è rivolto a ragazzi che abbiano compiuto 16 anni e
adulti.
Dalle
14 alle 19 workshop e alle 20.30 performance aperta al pubblico.
L'iscrizione
al laboratorio di Ginnica del Segno di Guatta-Girardi è gratuita:
disponibilità massima 15 posti.
> Venerdì
21 febbraio alla Scuola Arti e Mestieri di Cotignola
Trabocca
di e con Antonella Piroli / Produzione
Tanti Cosi Progetti
Trabocca è una performance di 4 minuti per 4 spettatori per volta. É l'azione di una donna-baldacchino, immobile e in posa su di un trono mentre la luce evidenzia soltanto la bocca: è l’attrice trasformata in cavità infernale che divora piccoli arti umani come fossero parole. Il sipario si apre sul volto\maschera e svela il luogo dell’azione scenica mentre una voce esterna recita un intenso, ironico e doloroso testo poetico. 4 repliche: 18/18.15/18.30/18.45
Il
laboratorio per bambini sulla mostra di Palazzo Sforza e la
performance Trabocca di Antonella Piroli sono a prenotazione
obbligatoria con ingresso a 2 euro.
info
e prenotazioni
0545 908 879 – 0545 42 110
Il
disegno ha ribadito, soprattutto nell'ultimo decennio, un suo primato
storico grazie anche all'esplosione e successo della graphic novel,
alla raccolta Vitamin
D
della Phaidon o agli illuminanti scritti di John Berger, al
sorprendente e ricco mondo dell'illustrazione, capace di collocarsi
in una terra di nessuno che congiunge e intorbidisce attraversando
liberamente e in maniera irriverente e anarchica arti visive e
fumetto, al lavoro di alcuni maestri quali William Kentridge e Kiki
Smith, e poi l'immenso Myazaki, fino ad artisti come Blu che hanno
fatto del disegno una lingua potente e capace ancora di un racconto
che potremmo dire plurale.
Ma se il disegno è da
sempre strumento capace di affiorare, attraversare e sostenere
affacciandosi e intrecciandosi a differenti linguaggi e discipline,
pratica che, da un certo punto di vista, non è mai sparita
dall'orizzonte e dal pensiero non solo degli artisti ma dell'uomo in
generale, così diretto e primitivo e magico e capace di aprire mondi
(sia nel disegno dal vero che in quello a memoria così come in
quello infantile), il collage rappresenta invece una riscoperta più
recente tanto da fargli vivere una stagione florida e affascinante e
multiforme che vale la pena analizzare e cercare di comprendere.
Il collage è una sorta
di riciclo artigianale e bambinesco del mondo, un atlante,
un'iconoclastia distruttiva ma temporanea perché prevede in un
secondo momento un lavoro di riparo degli sfregi e ferite, un cucire
gli strappi e una ricostruzione e ricomposizione del frammento, per
quanto arbitraria; il collage rappresenta sempre un tradimento
dell'immagine, ma è anche la sua unica e ultima possibilità, per
certi versi: una fame, un istinto da collezionista, un metabolismo
del e sul mondo o, meglio ancora, una possibilità combinatoria
efficace e vitale per poter ancora pensare ad un'immagine, o per
reagire al turbinio e densità e flusso di esse, per misurarsi con il
disordine esploso del contemporaneità (pratica di mappatura, filtro
e restituzione non distante da quello che fa un dj). Tentativo, per
quanto parziale e imperfetto, di mettere ordine, selezionare e
congiungere sino a raggiungere una cosa nuova e inattesa, capace di
bucare e offrire altri e nuovi modi di vedere.
Per continuare la
narrazione; e questa capacità di trattenere o suggerire storie, è
uno degli snodi che accomuna Antonella e Giovanni e Giuliano. L'altra
caratteristica che li avvicina, oltre alla facile connessione del
disegno, è la fiducia nell'artigianalità dell'immagine, in questa
tessitura, talvolta ossessiva altrove lieve, di rametti o segni o
pezzetti che scende costantemente a patti con l'errore e la perdita.
E che vuol dire cose, tattilità, movimento. Congiunzione di occhio e
mano. E rapimento. Varoli ancora.
Giovanni LKanzoni/Fine Arts in the Kitchen/2013/collage |
Antonella Piroli/Ostinacy/2013/matita e acquerello su carta |
Giuliano
Guatta è nato nel 1967 a San Felice del
Benaco (Brescia) dove vive.
Nella sua
pittura convivono classicità e devianza, norma e distorsione, in una
quasi lotta o schermaglia che finisce per nutrirle e alimentarle a
vicenda. Che siano disegni o dipinti, i suoi lavori provocano sovente
un senso di inquietudine perché si costruiscono su associazioni e
incontri di elementi incongrui, in una distanza di tempo e spazio che
crea cortocircuiti, piccole voragini e slittamenti di senso. Un
innesto. Il suo sguardo sembra così funzionare come una specie di
strana lente che osserva e inquadra la realtà proprio attraverso e a
partire dalle sue deformazioni, cogliendone e amplificandone il suo
lato oscuro, ambiguo, sottilmente grottesco.
Oltre
all'attività espositiva, Guatta ha dato vita, nel 2008, al progetto
“Movimento di Ricerca e Pratiche di Liberazione del Segno”
personale momento di ridefinizione e rigenerazione del senso del
disegno, maturato poi in forma di disciplina performativa: “Ginnica
del segno”.
Giovanni
Lanzoni è nato a Fusignano (RA) nel 1979.
Affascinato da poster,
oggetti di piccole dimensioni e cartoline dal gusto kitsch n’pop si
laurea nel 2010 con una tesi sul souvenir all'Accademia di Belle Arti
di Ravenna. Dopo una lunga permanenza a
Barcellona torna in Italia dove vince nel 2011, nella sezione
disegno, il Kombat Prize a Livorno e, nel 2013, il premio della
sezione pittura al concorso R.A.M. giovani artisti Ravenna.
Utilizza il
collage e il disegno come prediletti metodi espressivi: accumuli e
cassetti e archivi stratificati di fogli colorati e dipinti, giornali
e riviste, manifesti e cartoline e poi matite, pastelli, pennarelli e
colla sono i principali strumenti e le sedimentazioni che danno forma
ai suoi lavori, immagini che sempre manifestano l’aspetto ludico
del processo creativo che li ispira e sostiene.
Catturato da
oggetti, atmosfere e luci retrò, dalla decorazione e dai dettagli
dimenticati, sempre alla ricerca di una spontaneità perduta,
Lanzoni, attraverso un'attenta osservazione, sembra voler far luce su
quei momenti ridicoli e assurdi o scintillanti e perfetti che a volte
nel brulicare pienissimo e splendore e incastro del mondo, passano
inosservati per nostra scarsa sensibilità o predisposizione o
semplicemente perché ci siamo girati dall'altra parte un attimo
prima.
Antonella
Piroli,
diplomata in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, nel 1994
fonda, con Danilo Conti, la compagnia teatrale TCP Tanti Cosi
Progetti* per la quale recita nelle produzioni rivolte ad un pubblico
infantile. Crea inoltre le performance Povera...
una poveretta sono io... , Testa a piedi, Trabocca, Paradise enow,
rappresentate in teatri e non solo.
Con il
disegno e la pittura condivide e partecipa ad alcuni progetti tra
cui,
recentemente, Drawings
Storage
archivio on-line sul segno e disegno ideato dall'artista Giovanna
Sarti. Le serie delle sue
matite e acquerelli condensano titoli e contenuti di romanzi amati
cristallizzandoli in una sola immagine oppure mettono in scena una
situazione paradossale, di quasi dolorosi esercizi e prove che hanno
a che fare con il corpo e le sue metamorfosi.
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