giovedì 12 settembre 2019



Selvatico [14]

2019

Atlante
dei margini, delle superfici e dei frammenti

Cinquanta artisti (più uno) per una mostra animista sulla pelle della scultura, sul disegno, le cose e gli innesti. E sulla pittura sempre, intorno al corpo e a quasi nature. Perduti nel dettaglio.

A cura di Massimiliano Fabbri

Fusignano Museo civico San Rocco
Michele Bubacco | Paolo Maggis | Matilde Baglivo | Federica Poletti | Valentina Biasetti | Nero/Alessandro Neretti | Andrea Salvatori | Dem | Alessandro Finocchiaro | Giulio Catelli | Ilaria Margutti
Cotignola Museo civico Luigi Varoli
Chris Rocchegiani | Thomas Scalco | Elena Hamerski | Ilaria Cuccagna | Elisa Bertaglia | Fabio Romano | Matteo Lucca | Silvia Vendramel | CaCO3 |Giorgia Severi | Federico Guerri | Francesco Geronazzo | Manuela Vallicelli | Alice Padovani | Ettore Frani | Chiara Lecca | Giovanna Caimmi | James Kalinda | Chiara Enzo | Valentina D’Accardi | Sarah Ledda | Milena Sgambato | Barbara Fragogna | Maurizio Bongiovanni | Alice Faloretti | Mattia Noal | Giacomo Modolo | Elisa Muliere | Giulia Manfredi | Luca Piovaccari | Giovanna Sarti

Villanova di Bagnacavallo Ecomuseo delle Erbe Palustri
Ana Hillar | Giorgia Moretti | Luca Zarattini | Amanda Chiarucci | Giacomo Cossio | Paolo Buzzi | Michele Buda | Raniero Bittante

Testi in catalogo
Sabrina Foschini | Massimo Pulini | Claudio Musso | Irene Biolchini | Gabriele Salvaterra | Alessandra Bigi Iotti | Riccardo Ciavolella | Nicola Samorì





Selvatico/Atlante è una mostra che si articola congiungendo più spazi espositivi, collegando sedi museali, case sonnambule, palazzi disabitati e negozi sfitti grazie al lavoro, alle opere e ai differenti linguaggi di un cuore numeroso di artisti chiamato a rispondere contemporaneamente sia alle risonanze ed echi del luogo, che alle domande, stimoli e inneschi del progetto espositivo.


Atlante dei margini, delle superfici e dei frammenti è un titolo che sta a indicare una possibile pista o direzione dello sguardo; una chiave di lettura che si rivolge agli artisti invitati quanto allo spettatore, cercando di far emergere, grazie a un sistema di risonanze e corrispondenze, un andamento nell'aria o un sentire che ci è parso riscontare in modi di fare e vedere, e idee del mondo, all'apparenza molto distanti tra loro. Un tentativo di orientamento.

Selvatico non è solo una mostra collettiva: differente e anomalo il suo costruirsi, qualcosa che assomiglia al formarsi di una comunità, per quanto provvisoria, precaria ed effimera, con l’esposizione e la sua mappa che crescono e prendono forma precisandosi e definendosi insieme agli artisti in una sorta di esplorazione e incontro sul campo.
Così, nel cercare di descrivere il procedimento che porta alla crescita del progetto e della mostra, ricorriamo ancora una volta alla metafora dell’andamento vegetale, una ramificazione del pensiero che prende corpo e spazio, e sboccia nella sua forma migliore, l’unica infine fra le molte possibili.
La mostra come un organismo quindi, con un respiro, funzionante per relazioni, incastri e intrecci, dialoghi, trame, rimandi, gemmazioni, connessioni e corrispondenze. Un sistema di innesti e congiunzioni, un equilibrio fatto di affinità e contrasti tra le opere e gli autori, gli spazi e le persone.
Una mostra che in questo suo nuovo episodio inquadra e mette al centro, già a partire dal titolo che la guida, una contraddizione interna, aperta e pulsante, che ci sembra attraversare molte delle pratiche, indagini e ricerche, delle reazioni e movimenti delle arti visive: da una parte l’immagine dell’atlante, l’archivio e catalogo che si fanno mondo, il corpo geografia e la mappa, gigante che regge la sfera celeste, prima vertebra su cui poggia la testa, e quindi una certa tensione enciclopedica, o dell'opera che prova a contenere o essere parte per il tutto, storia del mondo per oggetti; dall’altra l’attrazione invincibile e la voragine risucchiante nei confronti del particolare, il gorgo e vortice del dettaglio, la superficie e la pelle, margini e frammenti, derive e sperdimenti, qualcosa che assomiglia da parte dell’artista al bisogno di spostarsi di lato, uno smarrirsi, un rimanere un passo indietro, o lungo i bordi e confini.

Atlante è la volontà testarda, l’ossessione all’universale, il compito schiacciante, con fatiche e lentezze, stupori, scoperte e meraviglie di collezionismo, raccolte e compendi; l’aspirazione, ambizione o desiderio di poter costruire uno sguardo nuovo e un pensiero archivio capace di comprendere, abbracciare e contenere sciami, complessità e moltitudini, pianeti perfetti, riconducendo infine queste pluralità, intimità e instabilità, a una forma unica e irripetibile, a un sistema ed equilibrio di segni e sensi.
E, a fare da controcanto a tutto questo, la difficoltà e impossibilità, sperimentata quotidianamente, di abbracciare questo imprendibile tutto, fondo del mare, cascate, oceano di immagini e informazioni, tempi e memorie, maree, vegetazioni, ossa, detriti e ceramiche e altre cose sepolte che ci sommergono o abbandoniamo per sopravvivere; e l’immobilità paralizzante talvolta, nel cominciare qualcosa, nel voler cercare di decifrare un mondo che invece sfugge, si parcellizza in polveri volatili, fatto com’è sempre più di frammenti e particolari galleggianti sospesi nell’aria, attimi spezzati e rotti, e scarsità di tempo che non ci permette di approfondire o uscire dalla caverna.

Dalle superfici riparte questa mostra, da questo ossimoro di una visione piatta e stratificata al contempo, da questa intelligenza tattile e visiva che si imparenta alla geologia e archeologia.
Così, alla luce di tutto questo, è forse lecito pensare a qualcosa che assomigli a un atlante ossimorico dei bordi, dei confini e dei margini, e a uno sguardo che diventa presa di posizione politica, resistente e selvatico, enciclopedia e atlante dei pezzi sparsi, geografia sentimentale del frammento più o meno inutile, magico imprendibile misterioso.

Un tempo fiume e sua immobilità ciclica che ritorna, identica e immutabile nella pratica quotidiana e artigianale dell’artista, e la materia che diventa dato irrinunciabile, luogo dell’accadimento, scenario potenzialmente sempre imprevisto proprio grazie a questa disciplina della ripetizione.
E questo, in fondo, è uno dei compiti dell’arte, da sempre, mettere ordine al mondo e resistere alle forze, fare da argine allo sradicamento e perdita, alla dissoluzione e smarrimento dell'io e della presenza, occuparsi delle ferite e rovine, delle rotture, dei guasti, resti e detriti, e dei corpi che stanno ai margini.

Selvatico è una risposta visiva, aperta, doppia, sfaccettata e molteplice, che si affida agli sguardi di una moltitudine di artisti di varia provenienza geografica e anagrafica, con percorsi, vite e storie differenti, scelti e invitati a far parte del percorso espositivo perché in risonanza, vicinanza e sintonia con le domande rilanciate dalla mostra. E suggestioni che, in un vero e proprio cortocircuito, sono esse stesse emerse dalle ricerche ed esplorazioni di questi autori, piena e fertile circolarità che rende complicato e non sempre possibile definire chi e cosa sia venuto prima, se l’interesse verso alcune opere, o se invece siano il tema o l’umore individuato ad aver orientato sguardi e attenzioni, aprendo strade nell’indistinto, accendendo fuochi, inneschi e scintille all’orizzonte, e possibili sentieri nella foresta.
E gli artisti chiamati qui a raccolta, in forme e modi differenti, possono essere ricondotti a un ambito di convergenza comune, un disegno di risonanze, riverberi e affinità che mette al centro del lavoro, delle idee e della sperimentazione, una dimensione artigianale e, di conseguenza, un certo grado di imperfezione, imprecisione ed errore; artigianalità intesa qui come processo vitale insostituibile, desiderante sensuale drammatico, di scoperta e approccio al mondo, una crescita che passa attraverso una curiosità mai sommersa e perduta nei confronti dei materiali e della materia, e dei suoi meccanismi, casualità e movimenti imprevisti.

Il cuore della mostra è fatto da un dialogo tra due esposizioni e mostre differenti e complementari, che si snodano e prendono forma a partire dai musei di due paesi distanti tra loro pochi chilometri: Cotignola e Fusignano, nella bassa Romagna, una specie di terra di mezzo che non è già più riviera e non ancora appennino, e dove la campagna è una specie di industria.
E una terza mostra, leggermente differita nella sua apertura, che si muove in uno spazio nuovo per Selvatico, un ecomuseo, quello delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo, sempre in provincia di Ravenna.

A Cotignola la mostra si irradia a partire dal Museo civico ramificandosi dentro a una serie di spazi recuperati per l'occasione, tra edifici storici, case vuote e negozi sfitti che si affacciano tutti su corso Sforza, la via del museo, che ha sede nell’antica casa degli Attendoli, a pochi passi dal fiume Senio, teatro e argine quest'ultimo di una lunga battaglia che mise sotto assedio il paese durante la Seconda Guerra mondiale.
Qui trentuno artisti, cinque gli spazi espositivi, e mostra che ruota intorno al museo dedicato a Luigi Varoli (1889-1958) che fu molte cose insieme, pittore, scultore, musicista, conservatore, uomo giusto, maestro ed educatore, e che seppe creare dentro alla sua casa studio e alla scuola Arti e Mestieri, ostinatamente, in maniera visionaria e resistente, stupida e contraria, una sorta di cenacolo che ha permesso a molti artisti di emergere o trovare qui un approdo o sponda momentanea. E Selvatico, da questa energia al tempo stesso centripeta e centrifuga, riparte, connettendosi a questo spirito, portando l’arte contemporanea, non solo genericamente in provincia, ma davvero ai margini e confini, nella periferia e campagna piena, nutrendola con nuovi incontri e relazioni e, viceversa, nutrendo gli artisti con pratiche non somiglianti ad altro.
E dell’arte, questo suo essere diffusa e distribuita secondo dinamiche e fioriture imprevedibili, e l'essere disposta a calarsi in contesti che funzionano diversamente, misurandosi con ostacoli e difficoltà, è anche, in modalità molte e differenti, una tradizione italiana, una peculiarità capillare che continua a essere sorprendente, vitale e necessaria: un museo diffuso, un museo che è inseparabile dal paesaggio, il susseguirsi di scuole e centri, scambi e pensieri, tutto questo costituisce la nostra geografia più intima, vera e profonda.

A Fusignano tutto avviene vorticosamente dentro al Museo civico San Rocco, un ex ospedale, un edificio ottocentesco che conserva nell'atrio e colonnato di ingresso al primo piano, due belle statue in gesso di Visani ad accoglierci e accompagnarci in un rinnovato spazio espositivo e museale tra cui spicca la figura anomala del pittore Annibale Bergamini.
Undici sono gli artisti dentro al Museo San Rocco; all’ingresso, al primo piano, a mettere ordine e dispiegare in un solo colpo d’occhio quel che troveremo in mostra e nelle sale, c'è una parete su cui è allestita una quadreria composta da un disegno a testa per ciascun autore presente: schizzi, progetti, appunti sparsi, disegni finiti o incompleti, la carta come membrana sensibile e il disegno come una delle spine dorsali di questa mostra, non a caso una delle cose che qui si incontrano subito, prima che il percorso si ramifichi proponendo e aprendo varie direzioni, piste che si riprendono poi e intrecciano come fiumi carsici nel dispiegarsi circolare del percorso espositivo.

Infine l'Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo, museo che che raccoglie sguardi antropologici, saperi e oggetti della memoria quasi perduti salvati, davvero un atlante e un archivio magico delle storie, ragnatela delicata e preziosa, intreccio di vite, genti e civiltà tra terra e acqua. In questo museo e giardino otto artisti: un solo lavoro a testa per un dialogo diretto e incisivo con la densità e pienezza della raccolta e delle sale; una narrazione che ovviamente supera gli oggetti conservati a partire dal rapporto osmotico tra natura, l’uomo e i suoi manufatti e visioni del mondo; la terra e l'acqua, le stagioni e gli elementi. E poi il fantastico, tra favole, sortilegi, simboli, feticci e bestiari. Innesti e metamorfosi, trame e intrecci: il riutilizzo e la seconda vita delle cose, l'invenzione perfezionata nel tempo, e una specie di economia povera e funzionalità degli oggetti che si trasforma molto spesso in bellezza.

Selvatico disegna così un percorso espositivo che, attraversando ed espandendosi tra le varie sedi e sezioni connesse tra loro, assume la forma complessa e frastagliata di un arcipelago, o di una ricca e complessa costellazione punteggiata da piccole personali, con risonanze molte e un esteso dialogo e confronto capace di abbracciare e coinvolgere cinquanta artiste e artisti tra disegno, scultura, ceramica, collage, ricamo, fotografia, incisione e pittura.

La mappa che la mostra traccia e proietta, è un susseguirsi un po' labirintico, a tratti domestico, di luoghi, musei, edifici, piani, camere e interni, abitati temporaneamente da opere e installazioni che si affiancano e sovrappongono alle storie e memorie presenti, rilanciandole, con un andamento che procede quasi per scatole cinesi, alternando temperature, pensieri, linguaggi, tecniche, temi e materie differenti a dettare il ritmo e l’avvicendarsi degli umori e cromie, a creare sistemi di senso che governano delle quasi sezioni e sottoinsiemi in cui si raccoglie, distende, sovrappone, interseca e presenta infine il percorso espositivo: dall'insieme al dettaglio o dalla singola opera alla stanza e mostra tutta. E mostra che può essere letta così, attraverso un doppio movimento o modalità, ossia a partire da un singolo disegno, dipinto o scultura, per connettere via via gli incontri e le cose viste in un processo di orientamento, svelamento e gioco a incastri a cui si aggiunge ogni volta un tassello a chiarire, decifrare, svelare e completare il disegno complessivo, oppure partendo dalla forma e struttura che governano il percorso espositivo, e da queste, incontrare le presenze, scendendo ed entrando nel particolare, attraverso un movimento contrario a quello precedente e che parte ora da una specie di visione a volo d'uccello, che si abbassa poi fino a entrare nel paesaggio o panorama, fin quasi a perdersi nel frammento e nel particolare.
Chiamando sempre e comunque chi guarda, a congiungere e connettere, trovando ordine tra le cose e i pensieri, e suggerendo poi nuovi rapporti e traiettorie personali, altri sistemi di senso e collegamenti.

Foreste. Fantasie e fantasmi. Volti e sguardi. Giardini. Mappe e labirinti. Luce e ombra. Archivi e raccolte. Sottrazioni e accumuli. Naturalia e mirabilia. Mondi magici. Immaginazioni e memorie. Il bianco e il nero. Il colore. La pelle della scultura. Il disegno e la pittura. Corpi, paesaggi e geografie.

sabato 15 dicembre 2018

Selvatico 13 APPUNTAMENTI


Selvatico [tredici]
2018
Fantasia/Fantasma
Pittura tra immaginazione e memoria
A cura di Massimiliano Fabbri

Regione Emilia-Romagna
Comuni di Cotignola e Fusignano
In collaborazione con associazione culturale Primola

> Fusignano
11.11.2018 – 20.1.2019
Museo civico San Rocco Andrea Chiesi, Daniele Galliano
Centro culturale Il Granaio Marta Sesana, Giuliano Sale

> Cotignola
Museo civico Luigi Varoli
25.11.2018 – 27.1.2019
Palazzo Sforza Juan Carlos Ceci, Enrico Tealdi, Rosario Vicidomini, Sabrina Casadei, Beatrice Meoni, Julie Rebecca Poulain, Manuel Portioli, Riccardo Cavallini, Silvia Argiolas, Giovanni Manunta Pastorello, Agnese Guido, Andrea Fiorino
Spazio corso Sforza Elisa Filomena, Azadeh Ardalan
Casa studio Luigi Varoli Francesco Bocchini
Palazzo Pezzi Stefano W. Pasquini, Marco Bettio, Ettore Pinelli, Giorgio Pignotti, Francesco Cuna, Angelo Bellobono, Andrea Grotto, Barbara De Vivi, Benedetto Di Francesco, Giuliano Guatta, Paolo De Biasi, Luca Moscariello, Simone Luschi, Amandine Samyn, Giulio Saverio Rossi

> Ravenna
VIBRA spazio contemporaneo d'idee
8.12.2018 – 13.1.2019
Gio Pistone, Nicola Alessandrini


Con l'apertura della mostra di Gio Pistone e Nicola Alessandrini presso Vibra a Ravenna, la geografia di Selvatico Fantasia/Fantasma si svela interamente; così, se siete in Romagna nei prossimi fine settimana potrete visitare tre sezioni (e città) che disegnano un percorso espositivo che si distribuisce tra Ravenna, Fusignano e Cotignola.
Una mappa capace di collegare e intrecciare luoghi, persone e cose, e che coinvolge e si ramifica attraverso più sedi, sette in tutto, tra cui due musei, una galleria e alcuni spazi ed edifici recuperati per l'occasione. Trentasei gli artisti dentro le mostre, tra pittura e disegno, con l’apparente polarità della fantasia e del fantasma a governare e congiungere la successione di piccole e grandi personali che compone l'arcipelago Selvatico.
Nelle varie sedi della mostra troverete anche il catalogo che abbraccia tutto il progetto, un libro di 240 pagine fatto da Marilena Benini e prodotto dal Museo Varoli di Cotignola.
A impreziosire la costellazione tracciata da Selvatico un calendario e programma che, attraverso una serie di appuntamenti, segue e accompagna l'apertura delle mostre: da visite guidate a laboratori di disegno e pittura per bambini, da convegni a concerti.


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APPUNTAMENTI

> LE VISITE GUIDATE
Due visite che svelano e raccontano la geografia di Selvatico, connettendo i luoghi, gli artisti e il disegno della mostra tutto, con una gita in pullman che collega paesi, sedi e musei coinvolti dal percorso espositivo (con il curatore di Selvatico e del Museo Varoli Massimiliano Fabbri).

Giovedì 20 dicembre 2018, ore 21
Museo civico Luigi Varoli (corso Sforza 21)
Una visita guidata e un'apertura serale alle quattro sedi che compongono il percorso espositivo della sezione di Selvatico e della mostra di Cotignola (durata 2 ore circa, ingresso gratuito)

Sabato 29 dicembre 2018, ore 15
Una visita guidata che collega le sezioni delle mostra di Fusignano e Cotignola con spostamenti tra una sede e l'altra in pullman (ingresso gratuito, fino a esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria; durata 3 ore circa).
Ritrovo ore 15 presso Museo civico Luigi Varoli (corso Sforza 21, Cotignola) e partenza per Fusignano con inizio vista dal Museo civico San Rocco e a seguire al Centro culturale Il Granaio; alle ore 16.30 partenza per il Museo Varoli con inizio visita a Cotignola alle 17 circa.

Domenica 13 gennaio 2019, ore 10
Visita guidata con pranzo in trattoria: ritrovo ore 9.45 presso Museo civico Luigi Varoli e partenza per Ravenna, galleria VIBRA con inizio visita ore 10.30; ore 11 partenza per Fusignano con inizio vista al Museo civico San Rocco alle 11.30 e successivamente al Centro culturale Il Granaio; ore 13 pranzo (ristorante ancora da definire); ore 15.30 partenza per il Museo Varoli di Cotignola con inizio visita da Palazzo Sforza alle ore 16 e conclusione intorno alle 17.30.
La visita collega le sezioni di Ravenna, Fusignano e Cotignola con spostamenti tra una sede e l'altra in pullman (ingresso gratuito, fino a esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria; durata 8 ore circa, dalle 10 alle 18).

Sabato 19 gennaio 2019, ore 17
Museo civico San Rocco (via Monti 5)
Una visita guidata alle due sedi in cui si divide e articola il percorso espositivo della sezione di Fusignano (durata 1 ora e 30, ingresso gratuito)



> SELVATICO: LE PAROLE E LE IMMAGINI TRA FANTASIE E FANTASMI
Storie dell'arte: pittura, narrazioni e racconti intorno alla visione
Sabato 12 gennaio, ore 17
Teatro Bianrio Cotignola (viale Vassura 20)
Un’opera amata, scelta da ciascuno dei relatori dallo sterminato atlante della pittura di tutti i tempi, senza indicazioni di sorta se non quella assai vaga di una certa risonanza con l’idea di fantasmi e fantasie che ha orientato il percorso di questa edizione di Selvatico; dieci relatori provenienti da ambiti e discipline diverse per dieci differenti opere individuate senza conoscere quelle selezionate dagli altri partecipanti al convegno; una dozzina di minuti a testa per un racconto plurale e frammentato che diventa una sorta di geografia immaginaria, arbitraria e lacunosa di opere e luoghi, una mostra di parole e storie, desideri, ossessioni e pezzi di mondo in cui la pittura è ancora luogo e spazio del racconto e del raccontare, dell'immaginare e dell'inventarsi storie seguendo fili e traiettorie che ci congiungono alle cose viste e da queste partono per portarci via. Il museo ancora.
Relatori:
Raffaella Zama - storica dell’arte / Claudio Musso - critico d'arte e curatore / Giovanni Blanco – artista / Giovanni Gardini - storico dell’arte / Jean Talon - scrittore
(pausa)
Consuelo Battiston – attrice / Irene Biolchini - critica d'arte e curatrice / Alessandro Giovanardi - storico dell’arte - Nicola Samorì / artista / Sabrina Foschini - poetessa



> SELVATICO. MUSICA E PITTURA: DUE MUSE ALLO SPECCHIO
Due concerti affiancati alle mostre di Fusignano e Cotignola che si intrecciano alle immagini e alle opere di Selvatico.

Sabato 19 gennaio Fusignano, ore 22
Auditorium Arcangelo Corelli (corso Emaldi 115)
Mara Redighieri in Recidiva
In questo concerto, al canto di Mara Redeghieri (già voce degli Ustmamò) e ai suoni dei cinque musicisti che l'accompagnano, si affiancano i disegni live dei pittori, Andrea Chiesi e Daniele Galliano, due artisti che spesso hanno incrociato i loro percorsi con la musica e con il mondo incredibilmente fertile abbracciato dall’etichetta C.P.I. Consorzio Produttori Indipendenti collaborando a diverse copertine di dischi. (Ingresso gratuito con prenotazione consigliata)

Mercoledì 23 gennaio Cotignola, ore 21.30
Teatro Bianrio Cotignola (viale Vassura 20)
Paolo Benvegnù Duo
Una selezione di brani estratti dalla trilogia del cantautore Paolo Benvegnù Hermann, Heart Hotel, H3+ (tra i dischi più belli della musica italiana degli ultimi anni), si incontra con una proiezione che unisce in unico flusso le immagini e le opere di tre edizioni di Selvatico: Una testa che guarda, Foresta, Fantasia/Fantasma. (Ingresso gratuito con prenotazione consigliata)


> SELVATICO BAMBINI
Domenica 30 dicembre Selvatico GRAND TOUR
Un viaggio dentro al labirinto di fantasie e fantasmi a cura della Scuola Arti e Mestieri e di Associazione Selvatica Cotignola
Una vista guidata per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni con letture ad alta voce e laboratori di disegno e pittura che si alternano, avvicendano e affiancano alle opere, alla scoperta degli spazi, degli artisti e delle mostre di Selvatico. Ritrovo a Cotignola ore 10.30 alla Scuola Arti e Mestieri (via Cairoli 6) e partenza per Fusignano Museo Civico S. Rocco e Granaio; ore 13 pranzo al ristorante pizzeria Ponte di Ferro; ore 15 arrivo al Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola dove si conclude il viaggio dentro a Selvatico; ore 17 ritrovo per i genitori alla Scuola Arti e Mestieri.
(Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti; costo del pranzo 10 euro)

Sabato 5 gennaio, Cotignola
Dalle 16 alle 19 laboratorio di pittura alla Scuola Arti e Mestieri con visita alle mostre di Selvatico. Per bambini dai 4 ai 10 anni.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito; la prenotazione per le gite in pullman è obbligatoria, per gli altri appuntamenti è consigliata.

Per iscrizioni e informazioni realtive a SELVATICO BAMBINI scrivere a:
postaselvatica@gmail.com o chiamare la Scuola Arti e Mestieri 0545 908812
Per iscrizioni e informazioni relative agli altri appuntamenti:
fabbrim@comune.cotignola.ra.it / 0545 980 879 – 320 43 64 316
(chiamare tra le 8.30 e le 12.30)



giovedì 4 ottobre 2018

Selvatico [tredici] Fantasia/Fantasma


Selvatico [tredici] 2018

Fantasia/Fantasma

Pittura tra immaginazione e memoria

A cura di Massimiliano Fabbri








Selvatico disegna una mappa che congiunge luoghi, musei, gallerie ed edifici storici diffusi nel territorio romagnolo, intrecciando questa pluralità di spazi, e le storie contenute in essi, all’interno di una geografia e percorso espositivo che coinvolge e connette opere e artisti contemporanei, con una particolare attenzione rivolta qui alla pittura e a quella che sembra, a tutti gli effetti, una sua ennesima stagione felice.
Non che la pittura sia mai stata abbandonata a dire il vero, o che questa fase rappresenti un ritorno inatteso a questo linguaggio dopo anni di silenzio, deserto e nascondimenti, anche se è evidente che da parte di una fitta schiera di giovani autori la pratica del dipingere è tornata a essere nuovamente centrale. E tangibile poi il moltiplicarsi vertiginoso di mostre che si impegnano a fare luce su questo mezzo e a scrutarlo e indagarlo, senza per questo poter mai scrivere la parola definitiva, trattandosi sempre e comunque di un linguaggio imprendibile e sfuggente proprio perché vitale.

Selvatico propone così, come è stato nelle sue ultime edizioni, a cui si ricollega come ripresa di un filo e discorso interrotti e sospesi, una serie di mostre che guardano principalmente alla pittura.
E dall’esplorazione sulla pittura italiana riparte senza tralasciare al contempo alcune delle sue molte ramificazioni, ibridazioni e innesti con altre discipline tra cui disegno e scultura, fumetto e installazione, a ribadire la mobilità, vivacità e forza di questo mezzo, linguaggio, disciplina e mondo.

Cuore e centro del progetto è il Museo civico Luigi Varoli di Cotignola che, anche a partire dalla felice vicenda rappresentata dal cenacolo varoliano in bassa Romagna nella prima metà del novecento, traduce questa esperienza e la riattualizza, allargando ed espandendo questa vocazione ostinata che mira a favorire, portare e coltivare l’arte in provincia come presenza necessaria, vitale e urgente. Lo fa guardando a piccole realtà, facendo rete, e segnalando sempre il suo sguardo periferico e il suo operare ai margini, una sorta di giusta distanza che diventa una delle chiavi per cercare di orientarsi, esplorare il presente, guardare il mondo e rilanciare domande.
Una provincia che sembra poter essere ancora, quasi resistente o dimenticata, panorama e scenario disponibile all’incontro, al confronto e dialogo, anche a ribadire una caratteristica propria e specifica del territorio italiano tutto, vera e propria costellazione di piccoli centri che rende luoghi, paesaggi, presenze e testimonianze artistiche un prezioso unicum, indivisibile e fatto di diversità, cucito lentamente da scambi, rimandi, incontri, influenze e aperture.
Un tessuto su cui Selvatico prova a innestare nuovi sguardi, quelli di una serie di artisti di varia provenienza geografica, tra giovani autori e altri più affermati e conosciuti, capaci di attivare una relazione fertile tra luoghi e opere e operatori, tra il vicino e il lontano, tra una dimensione locale non arroccata o impaurita e una nazionale.

Ascolto e coltivazione sono le modalità di questo progetto che mette al centro i musei, intesi non solo come contenitori e raccolte, ma anche come luoghi di produzione aperti al contemporaneo e custodi di un’identità mobile e sempre in trasformazione.
Un ruolo, una collocazione e vocazione che caratterizzano Selvatico come sguardo e spazio indipendente tra le cui funzioni c’è sicuramente quella di cercare di offrire e segnalare punti di vista altri, assumendo rischi nel disegnare traiettorie divergenti e non somiglianti, acquisendo modi di fare e vedere che seguono pratiche e movimenti diversi rispetto a quel che può avvenire in un sistema che invece non sembra poter prescindere, nel bene e nel male, dal valore del mercato e dell’economia.

Dopo le mostre del 2017 che avevano a che fare con l'immagine e ombra della foresta, metafora vegetale del dipingere e della pittura stessa, e anche sguardo che si volgeva all'attenzione da parte di molti artisti al dato naturale e sua rappresentazione, il prossimo episodio di Selvatico parte invece dall’incontro, coesistenza e giustapposizione di due termini, Fantasia/Fantasma, a segnalare più che un tema specifico o un'umore, un’affinità o radice comune presente nelle due parole, un intrecciarsi e sfumare che ci sembra abbracciare bene la condizione propria del formarsi delle immagini, prima ancora dei contrasti e divergenze apparenti tra le due suggestioni e concetti, che infine si rivelano non del tutto separabili, ma estremi di una polarità.

Emerge qui una tensione, anche drammatica, che è della rappresentazione e propria della pittura, da una parte il rischio costante e l’insidia della possibile sparizione dell’immagine dovuta al suo stratificarsi in pelli che negano e sommergono segni e gesti precedenti, e, dall'altra, una sua capacità di dare spazio alla narrazione e alle storie, dove il dipinto è ancora finzione, trappola e macchina scenica, inganno, finestra che si apre e affaccia spalancando mondi, e in cui il mondo è, non solo ricordato o visto, ma immaginato e fantasticato ogni volta; o ricondotto a sintesi e precisione misteriosa di pura immagine fatta da segno tremante. E pittura che in un gioco di specchi riflette su se stessa.

Due o più direzioni, non per forza in contrasto o alternative, ma molte volte scivolanti e slittanti l’una all’altra, capaci di nutrirsi a vicenda, o di ostacolarsi e battagliare.
Pittura come animale o forma collettiva, oscillante tra racconto e sparizione, ora descrittiva, esatta, sintetica o ricca di dettagli, ora vicina alla perdita e all'abbandono, come impegnata in una sorta di lotta e tentativo per salvare residui e pezzi di visione, memorie e tracce del tempo che si sommano e crescono e negano coprendosi quasi pompeianamente. O, per opposto, il ricorso al non finito ancora.

Fantasia e fantasma, o anche immaginazione e memoria: due parole che hanno la stessa origine a ribadire una radice comune delle immagini e del processo mentale che ci porta a pensarne e farne di nuove, o a tradurre, trasformare e tradire quelle già esistenti.
La mostra affianca queste molteplici direzioni e polarità della pittura contemporanea, contrapponendole talvolta, integrandole indistinguibili altrove, tracciando nuove piste e sentieri che conducano fuori dal bosco o che ci sperdano in esso.
Teste e foreste, memorie vegetali, paesaggi con figure, scenari, luce e ombra, le cose e gli oggetti come custodi muti delle storie, animali, fiabe e racconti.

L'idea della mostra gira intorno a uno scritto di Gianni Celati intitolato Sulla fantasia contenuto in “Conversazioni del vento volatore” edito da Quodlibet nel 2011. Ne riportiamo qui alcuni passaggi che sembrano adattarsi bene, non solo al processo e farsi del pensiero e delle immagini, ma anche alla pratica stessa del dipingere:

Il fatto è che noi ci serviamo della fantasia tutti i momenti per interpretare le cose, cercando di capire quello che è fuori dalla nostra portata; e tutto il nostro sistema emotivo dipende da come immaginiamo ciò che non è sotto i nostri occhi. Quando abbiamo paura, quando siamo a disagio, quando siamo gelosi, quando facciamo progetti, entra in gioco l'atto del fantasticare. Quando siamo innamorati non facciamo che ripassarci il film delle fantasie sull'essere amato, e anche quando riflettiamo cerchiamo aiuto nell'immaginazione o nella fantasticazione. Il fantasticare è così assiduo che lo diamo per scontato. Però se si inceppa abbiamo un campanello d'allarme, che è la noia: la noia è una specie di nebbia mentale che blocca gli slanci immaginativi, e rende fastidioso il flusso di stimoli che viene dal mondo esterno.
(…)
Aristotele chiama in due modi le immagini che sorgono dalla mente: phantasma e phantasia, entrambi dal verbo phaino, “mostrare”. Sono figurazioni che “si mostrano” in noi come un richiamo a percezioni avute o possibili. Queste immagini della mente, dice Aristotele, sono una combinazione di ciò che abbiamo percepito attraverso i sensi e ciò che opiniamo con l'intelletto. E nel trattato sulla memoria dice che la memoria è un portato dell'immaginazione; dunque immaginazione e memoria non sono separabili. Ricordare vuol dire in qualche modo immaginare la cosa ricordata, ripensarla fantasticamente. É anche l'idea di Giambattista Vico, il quale diceva che “la memoria è l'istesso della fantasia”.

(…)
Insomma le immagini sono uno stato ricettivo a cui ci apriamo, e nei termini di Aristotele uno stato ricettivo è una passione (l'opposto dell'azione). Dunque tutto il sentire dei sensi, ossia la percezione, corrisponde a forme di passione. Non è nella forma bruta dello scambio di informazioni che capiamo qualcosa del mondo esterno, ma nel processo con cui ci proiettiamo verso ciò che si configura come un’esperienza e una passione.

L'esempio più importante è Giambattista Vico. La rivoluzione di Vico sta nel concepire l'immaginazione non come una produzione soggettiva, ma come un filo che collega gli uomini. In altre parole: noi possiamo capire fantasticazioni e mitologie molto lontane da noi, perché anche la nostra forma mentis è disposta a produrre fantasticazioni e mitologie simili, cominciando da quando eravamo bambini. Solo così si possono rimemorare i processi che hanno dato luogo a costruzioni mitologiche e antropologiche, secondo gli stadi della vita collettiva. In questo senso la fantasia non è qualcosa di soggettivo, ma una vasta memoria collettiva che ci collega al passato e anche a ciò che è lontano da noi, fino ai limiti dell'umano. La scienza che si occupa di queste cose, Vico la chiama “sapienza poetica”, come scienza delle forme fantastiche con cui gli uomini si intendono. Questo è il succo del pensiero di Vico. Ed è il presupposto di ogni antropologia, che è una memoria dove i cosiddetti primitivi non stanno più in una opposizione categorica rispetto a noi.
(…)
Ma, posto questo schema, dove Don Chisciotte ha sempre torto in quanto invasato da fantasie passate di moda, poi succede che sono le sue tendenze fantasticanti a arricchire di senso il mondo. Sono le sue fantasie e le sue riflessioni a farci intravedere l’aperto mondo sotto l’aperto cielo come la nostra unica vera casa. Tutto il Don Chisciotte resta un esempio meraviglioso di questa potenza del pensiero figurale che ci guida verso un'apertura al mondo esterno.


1 > Fusignano
Inaugurazione sabato 10 novembre ore 17
11.11.2018 – 20.1.2019
• Museo civico San Rocco Andrea Chiesi / Daniele Galliano
• Centro culturale Il Granaio Marta Sesana / Giuliano Sale

2 > Cotignola
Museo civico Luigi Varoli
Inaugurazione sabato 24 novembre ore 16
25.11.2018 – 27.1.2019

Palazzo Sforza
piano terra
sala 1 Juan Carlos Ceci, Enrico Tealdi, Rosario Vicidomini
sala 2 Sabrina Casadei, Beatrice Meoni, Julie Rebecca Poulain
sala 3 Manuel Portioli
primo piano pinacoteca
Riccardo Cavallini
secondo piano
Silvia Argiolas, Giovanni Manunta Pastorello, Agnese Guido, Andrea Fiorino

• Spazio corso Sforza 27 Elisa Filomena, Azadeh Ardalan
• Casa studio Luigi Varoli Francesco Bocchini

Palazzo Pezzi
Piano terra Stefano W. Pasquini / Marco Bettio - Ettore Pinelli / Giorgio Pignotti - Francesco Cuna / Angelo Bellobono
Primo piano Andrea Grotto – Barbara De Vivi / Benedetto di Francesco – Giuliano Guatta / Paolo de Biasi – Luca Moscariello / Simone Luschi / Amandine Samyn / Giulio Saverio Rossi

3 > Ravenna
VIBRA spazio contemporaneo d'idee
Inaugurazione venerdì 7 dicembre ore 18.30
Gio Pistone / Nicola Alessandrini
8.12.2018 – 13.1.2019


mercoledì 2 maggio 2018

Saluti da Cotignyork 2018






Comune di Cotignola
Assessorato Istruzione e Cultura - Politiche Sociali, per la Pace e Integrazione Culturale

Cotignyork è fatto dalla Scuola Arti e Mestieri e dal Museo Civico Luigi Varoli
insieme ad Associazione Culturale Selvatica, Istituto Comprensivo Don Stefano Casadio
e le associazioni ricreative, culturali e sportive cotignolesi.




> Dal museo al paesaggio / 20 maggio – 3 giugno
Dal museo al paesaggio disegna una mappa attraverso un percorso di muri dipinti che dal centro storico del paese, partendo dal Museo civico Luigi Varoli, si irradia e ramifica congiungendosi, non solo idealmente, al paesaggio e alla campagna, ai parchi e alle aree naturalistiche, approdando infine al luogo in cui durante il mese di luglio, in una golena del fiume Senio a Cotignola, si svolge “L'arena delle balle di paglia”.
A partire dalla seconda metà del mese di maggio la costellazione di muri dipinti tracciata in fieri dal progetto, si arricchisce ed espande grazie a una sequenza di nuovi interventi a opera di street artists che, com’è caratteristica e missione di questa sorta di museo espanso e geografia, restituiranno una serie di immagini ispirate e intrecciate a storie, memorie, identità, fantasmi e suggestioni specifiche del territorio.

20 – 26 maggio / Zosen Bandido & Mina Hamada / Scuola Arti e Mestieri, via Roma
21 – 28 maggio / Gola Hundun + Tellas / ex Consorzio Agrario, via Dante Alighieri
24 – 28 maggio / Nicola Alessandrini / via Manzoni, Barbiano
28 – 31 maggio / Martoz / Scuola Arti e Mestieri, via Roma
28 maggio – 3 giugno / Gio Pistone / Parco Bacchettoni, via Cairoli




> Saluti da Cotignyork / 4 – 10 giugno
Saluti da Cotignyork è una festa fatta dal Museo civico Luigi Varoli e dalla Scuola Arti e Mestieri di Cotignola in cui la scuola e il museo scendono in strada, nelle piazze e nei parchi, portando le loro iniziative e attività all’aperto, occupando felicemente il paese e ridisegnandolo temporaneamente grazie a un calendario di appuntamenti che mette al centro il vedere, ascoltare e fare come strumenti di incontro, scoperta, sperimentazione, emancipazione e crescita.
Il disegno in molte delle sue forme e la cartapesta come tecnica magica, artigianale e imperfetta sono le due spine dorsali che sostengono un programma, completamente gratuito, che si ramifica lungo un’intera settimana pensata per i bambini e i ragazzi, ma che funziona benissimo anche per i grandi non accompagnati, soprattutto per quel che riguarda gli spettacoli serali.
Cotignola diventa così Cotignyork, un paese fantastico e un po' alla rovescia, con dentro laboratori con artisti tra disegno e pittura, fumetto e animazione, spettacoli di teatro di figura e concerti disegnati, libri e storie e letture a voce alta nei campi, nell’argine del fiume e nei cortili, e poi mostre, musei aperti e visite guidate, scorribande in bicicletta, pic-nic e cene in strada, accampamenti nei parchi, parate con maschere e pupazzi di cartapesta, case abbandonate sonnambule e giardini aperti, partite di pallone, mercatini del baratto, il pane e la pizza, le strade senza auto e molto altro…
Antonio Catalano – Universi Sensibili / Paolo Benvegnù - Luca Ronga – Officine della cultura / Teatro Medico Ipnotico - Patrizio Dall’Argine – Veronica Ambrosini / Dany Greggio – Atto Alessi / Abderrahim El Hadiri - Cicogne Teatro / Don Antonio - Danilo Conti – Tanti Cosi Progetti - / Marino Neri - Beatrice Pucci - Johnny Paguro / Marina Girardi / Teatro del Drago – Famiglia d’Arte Monticelli / All’inCirco marionette & burattini / Officine Duende / Alessia Canducci - Alfonso Cuccurullo / Gianni Zauli / Saula Cicarilli / Gio Pistone / Martoz - Federico Manzone - Canicola Bambini / ReMida Bologna - Terre d’acqua / Associazione Selvatica / Banda Musicale Città di Russi


Venerdì 25 maggio
ore 19 Palazzo Sforza, Museo civico Luigi Varoli
Uomini e topi, risvoltini, e altre bestie potenti
La streetart spiegata ai bambini e ai loro genitori: una lezione di Massimiliano Fabbri a introduzione e apertura del progetto “Dal museo al paesaggio” che dal 20 al 3 giugno invade il centro di Cotignola.


Lunedì 28 maggio
ore 17 Casa Varoli (edificio a fianco, ingresso da via Cairoli)
Foreste & Fumetti
Una mostra a cura della Scuola Arti e Mestieri fatta con i disegni dei bambini e dei ragazzi frequentanti i corsi pomeridiani della scuola.
Una foresta crebbe e crebbe è un allestimento che raccoglie e presenta disegni, collage, cartapeste e ceramiche delle bambine e dei bambini ispirati alle vegetazioni dipinte dagli artisti per le mostre di Selvatico, opere che hanno guidato i nostri laboratori di quasi arte e i corsi pomeridiani durante quest’anno scolastico.
Muzio Attendolo, Trump e i multiversi ovvero nuove e strampalate e avvincenti storie disegnate dentro al corso di fumetto rivolto alle ragazze e ai ragazzi delle scuole medie.

ore 18 Ex negozio Mauro Lucca (corso Sforza 2)
Il giro del cielo + Alberi come talismani
Mostra che raccoglie le produzioni realizzate nei corsi per adulti fatti Pamela Casadio e Alice Iaquinta dell’Associazione Selvatica per al Scuola Arti e Mestieri.
Una mostra vivente e una lettura ad alta voce intorno al libro “Il giro del cielo” di Daniel Pennac dedicato alle opere di Jean Mirò che hanno ispirato il corso di cucito-punk fatto quest’inverno.
L’immagine di un albero moltiplicata attraverso tecniche miste, dal disegno alla pittura, fino a un collage stratificato e materico; un’eco della natura che si sviluppa e cresce sopra e sotto di noi e a cui si affianca la lettura di brani tratti da "Il ragazzo selvatico" di Paolo Cognetti

ore 19 Scuola Arti e Mestieri (via Cairoli 6)
Streetart a Cotignyork
Un dialogo intorno ai muri dipinti e alla mappa del progetto “Dal museo al paesaggio” tra Massimiliano Fabbri, Federico Settembrini e alcuni degli artisti presenti e impegnati a Cotignola tra cui Nicola Alessandrini, Martoz, Gio Pistone, Tellas, Gola Hundun

Mercoledì 30 maggio

ore 15.30 Scuola Arti e Mestieri
Disegnare per vedere (e ricordare) meglio Martoz
Laboratorio di ritratto e sguardi incrociati intorno al segno e al disegno.
Dagli 8 ai 16 anni con prenotazione obbligatoria.

Lunedì 4 giugno
ore 15.30 Scuola Arti e Mestieri
Disegni a orecchio – Canicola bambini
Laboratorio di disegno e traduzione musicale condotto dal fumettista e illustratore Federico Manzone. I partecipanti sperimenteranno con tecniche libere e miste il disegno estemporaneo durante l’ascolto di brani diversi. Una volta liberata la mano, ogni partecipante sceglierà un brano che potrà rappresentare con la tecnica che più gli si addice. Il laboratorio, della durata di 3 ore è rivolto a ragazze e ragazzi di 11-16 anni, la prenotazione è obbligatoria.

ore 17 Parco Bacchettoni
Facce di Cotignyork... a stampa! Pamela Casadio / Scuola Arti e mestieri – Associazione Selvatica
Occhi e nasi e bocche che incontrandosi e trovando il loro posto formano facce e maschere sulle magliette e sulle buste di tela... l’unico laboratorio fashion imperfetto e artigianale che ti permette di sfoggiare in giro per Cotignyork il tuo esclusivo personaggio trendymostro.
Laboratorio di stampa su tessuto dai 5 ai 10 anni con prenotazione obbligatoria (per partecipare è necessario portare una maglietta o una shopper da casa).


Martedì 5 giugno
ore 15,30 Scuola Arti e Mestieri
Nei suoi panni / Canicola bambini
Laboratorio di fumetto condotto dal fumettista e illustratore Federico Manzone.
Ogni partecipante pesca una carta su cui è rappresentata una maschera che arriva da lontano. Attraverso il disegno dovrà interpretarla e darle un carattere. In poche righe dovrà inventarsi un nome per il suo personaggio e la sua storia. Da dove arriva? Perché è qui? Cosa vuole fare? Sarà il protagonista della sua storia. Il laboratorio, della durata di 3 ore, è rivolto a ragazze e ragazzi di 11-16 anni, la prenotazione è obbligatoria.

ore 19 Museo civico Luigi Varoli
Dai mascheroni di Varoli agli abitanti della Scuola Arti e Mestieri
Una visita guidata con Massimiliano Fabbri alla scoperta della cartapesta, delle sue tecniche, storie e dei personaggi raffigurati tra scuola e museo, e gran finale con selfie mascherato.
(durata 1 ora e 30, prenotazione obbligatoria)



Mercoledì 6 giugno
> mattina

ore 10 Piazza Vittorio Emanuele II
Programma per la scuola elementare di Cotignola e Barbiano

La Biblioteca delle meraviglie di e con Antonio Catalano / Universi Sensibili.
Da un “armadio sensibile” nasce "La biblioteca delle Meraviglie", scaffalatura/mondo di libri fantastici, “presi a prestito” dalla Villa della Scalogna di Pirandello e letti in diretta da Catalano.
Libri fai-da-te, di pietra, di pane, di foglie, di vento, contenenti le storie più strane, spesso sonore, primitive, fatte di balbettii, sussurri, vagiti, grammelot.

ore 10 Giardino di Palazzo Sforza
Programma per l’Asilo Nido
1, 2, 3 stella… Saula Cicarilli
Piccole storie sonore in fila sotto un albero

ore 10.30 Parco Bacchettoni
Programma per la Scuola Materna di Cotignola e Barbiano e Asilo Carlo Maria Spada

Storie e rime all'aria aperta e… a naso in su Alessia Canducci / Alfonso Cuccurullo
Immagini e rime e storie saltano fuori dai libri per liberarsi nell'aria


> pomeriggio

ore 18.30 Ex Negozio Mauro Lucca (corso Sforza)
Pameal Casadio e Alice Iaquinta di Associazione Selvatica presentano Il giro del cielo + Alberi come talismani
Una mostra vivente e una lettura ad alta voce intorno a un libro di Daniel Pennac dedicato alle opere di Jean Mirò con le produzioni (abiti, maschere e paramenti in cartapesta) fatti dentro al corso di cucitopunk della Scuola Arti e Mestieri
L’immagine di un albero moltiplicata attraverso tecniche miste, dal disegno alla pittura, fino a un collage stratificato e materico; un’eco della natura che si sviluppa e cresce sopra e sotto di noi e a cui si affianca la lettura di brani tratti da "Il ragazzo selvatico" di Paolo Cognetti

ore 19.30 Merenda all’Arti e Mestieri
Noi ci mettiamo pane olio sale pepe, bevande e salumi, voi portate la fava e il formaggio, e altre farciture e cibo sparso a vostro piacimento…

ore 20 Parco Bacchettoni: il maestro concertatore Daniele Casadio orchestra una grande fotografia di gruppo con le bambine e i bambini davanti al muro dipinto di Mina & Zosen che qualche mese fa ha ispirato le loro bellissimefantastichepazzesche maschere in cartapesta

ore 20.30 Parata cartapestata e mascherina con la Banda Musicale Città di Russi
Partenza mascherata dalla Scuola Arti e Mestieri alla conquista e risveglio delle vie del centro

ore 21.30 Quattro passi. Piccole passeggiate per sgranchirsi l'anima Antonio Catalano
Cortile di Casa Varoli - incontro/spettacolo per pubblico di tutte le età
Un viaggio iniziatico di un camminatore di nome Paolino, del quale il narratore non ci svela nulla, se non il suo desiderio di viaggiare, di pensare e ripensare, di dialogare con chiunque incontri (grilli, foglie, anatre, nuvole, montagne, vento, fulmine…) e soprattutto di imparare la lingua e i sogni di ciascuno.
Una storia dedicata a chi sa sospendere il tempo, meravigliarsi, emozionarsi.
Una storia senza finale, perché il narratore è alla ricerca di una realtà che sappia sognare: solo nei sogni, infatti, si nascondono le verità più profonde, per cui il narratore nelle note finali ci annuncia che uscirà dalla storia solo quando avrà imparato le lingue del mondo e si sentirà libero di meravigliarsi del creato. Un invito rivolto a tutti noi ad abbandonarci allo stupore di cui è piena la vita di ogni giorno, a lasciare che il nostro cuore palpiti insieme a quello di Paolino e… a sgranchirci l’anima con lui.


Giovedì 7 giugno

> dalle 15 alle 23 tutto in piazza Vittorio Emanuele II


dalle 15 Mercatino delle pulci e dell'usato bambinesco
Si arriva stracarichi di cose abbastanza preziose miste a chincaglierie, si prende posto e si fanno affari (non è richiesta nessuna prenotazione).

dalle 16.30 alle 18.30 Fare la pizza… questa sera la cena la preparano i bambini
Un laboratorio infarinato en plein air, per tutti i bambini, sotto al cielo e al sole, in mezzo alla piazza. Un gioco impegnato rivolto a tutti. A seguire grande cottura pubblica e pic nic in centro.

dalle 16.30 alle 18 Improway 05QA
Laboratorio-spettacolo: una serie di brevi performance di improvvisazione teatrale della durata di 15-20 minuti ciascuna
Quattro attori coadiuvati da un presentatore metteranno in scena delle brevi storie improvvisate partendo da degli input chiesti al pubblico e con delle difficoltà artistiche imposte dal presentatore stesso (parlare in rima, esprimersi in un dialetto particolare, scambio dei personaggi in scena, colpi di scena a comando etc.).

ore 18 Ecomonster Puppet Show All’InCirco marionette & burattini
Nel suo laboratorio segreto il Dottor Sputnik, aiutato dall’assistente robotica Tereskova, si sta cimentando nella più grande impresa della sua carriera di scienziato patafisico: creare la vita dalla materia! Però Sputnik è notoriamente squattrinato e l’unica materia che ha a disposizione sono gli oggetti vecchi e rotti recuperati dalla discarica in cui vive.

ore 20 Concerto per burattini e musicanti Teatro del Drago
Una vera e propria orchestra accompagna un classico degli spettacoli della tradizione del repertorio di burattini tradizionali del Teatro del Drago, “La Mirabolante istoria di Fagiolino”.
Ai musicisti l’arduo compito di tradurre in melodia le avventure e le disavventure dell’eroe del teatro dei burattini, Fagiolino, attingendo al vasto repertorio di musica popolare tradizionale romagnola e non.
Stefano Delvecchio - organetto, Giampiero Cignani - clarinetto, Francesco Maestri - mandolino e banjo, Andrea Napolitano - percussioni, Fabio Pignatta - bassotuba disturbato, Gianluca Palma - fisarmonica

ore 21.30 Parole sulla sabbia Cicogne Teatro
Di Claudio Simeone con Abderrahim El Hadiri
Lo spettacolo ha come protagonista il cantastorie, simbolo della tradizione orale maghrebina, portatore di un sapere antico e anello di congiunzione tra passato e presente: in scena uno spazio che rappresenta simbolicamente l’angolo che lui occupa sulla Jemaa El Fna, la piazza di Marrakech, riconosciuta dall’UNESCO “patrimonio orale e immateriale dell’umanità”.
Rivolto alle famiglie e a un pubblico tanto di bambine e bambini che di adulti, lo spettacolo intende valorizzare la conoscenza di racconti, fiabe e filastrocche che fanno parte di un patrimonio culturale condiviso in tutta l’area del Mediterraneo, incoraggiare il confronto tra le persone e stimolare una riflessione sul rapporto tra culture e tradizioni diverse.
Da ogni angolo della città la gente arriva per sedersi ai banchi dove si vendono cibo e dolci e si affolla attorno ai musicisti, ai venditori e ai giocolieri. In un angolo, su un semplice tappeto, aiutato da pochi oggetti - un vaso, un bastone, un tamburo, uno sgabello, due tegole, e un tagine che spande il profumo del cibo – il cantastorie racconta storie arrivate fino a lui di bocca in bocca. Parole che, rimbalzate da una sponda all’altra del Mediterraneo, hanno amalgamato la tradizione orientale con quella occidentale, tanto che i personaggi e i temi dell'una si sono riversati facilmente nell'altra. I suoi sono racconti di ogni luogo, fatti per costruire un rapporto di complicità e di partecipazione, uno scambio fisico ed emotivo fra chi parla e chi ascolta.

Venerdì 8 giugno

dalle 15 alle 17.30 Hansel e Gretel Canicola Bambini
Laboratorio di esplorazione, ascolto, disegno e fumetto nel bosco per 15 bambini dai 6 ai 10 anni (durata 3 ore, prenotazione obbligatoria).
Ore 14.30 ritrovo nel parcheggio del campo sportivo: a piedi o in bicicletta ci si sposta per raggiungere il bosco delle acacie nella golena del fiume Senio alla ricerca di una casetta di marzapane e di una strega. Percorso sensoriale di disegno e produzione finale di un piccolo albo a fumetti.


dalle 16 alle 17.30 Scuola Arti e Mestieri
Giochiamo con le parole Gianni Zauli
Laboratorio di manipolazione ludica delle parole
(per bambini e ragazzi dai 9 anni in su con prenotazione obbligatoria)

ore 18 Parco Zanzi
Blues per un vecchio lupo di pianura Don Antonio + Danilo Conti/Tanti Cosi Progetti
Un esperimento, un incontro tra due solitudini e mondi: da un parte le chitarre del deserto e dell’appennino romagnolo di Don Antonio, dall’altra lo spaventoso animale selvatico protagonista di un’infinità di fiabe e racconti, che si impossessa ancora un volta di Danilo Conti e lo muove e scuote improvvisando danze lupesche, tracciando malinconiche e sghembe coreografie, facendo affiorare voci, ombre e ricordi di scorribande e sconfitte.

ore 19 Parco Bacchettoni Le canzoni della donna albero Marina Girardi
Raccolta di canzoni illustrate: parole, musica e immagini di Marina Girardi, con Josè Salgado alle percussioni e Paolo Schena alla chitarra.
Un libro e un disco raccontano la storia di una bambina che, seguendo le tracce degli animali, fugge dal labirinto della città e arrampica colline, attraversa tempeste, cavalca calanchi, cade nei fiumi, si perde nella neve che copre le montagne. E più si avvicina a rami e radici, più distinta si fa la voce della Donna Albero. Blu Gallery Edizioni

dalle 19 alle 22 possibilità di cenare al Parco Bacchettoni con lo stand Moto Club Leoni

ore 20.30 Cortile di Casa Varoli
Racconto d’estate Teatro Medico Ipnotico - Patrizio Dall'Argine, Veronica Ambrosini
In questo capitolo delle stagioni di Sandrone i protagonisti sono i bambini. I figli di celebri burattini, dall'emiliano Sandrone al francese Guignol, passano l'estate in città con altri amici, giocando sotto ad un ponte. Infatti nessuno ha un soldo per andare in vacanza. In un normale pomeriggio di canicola la realtà supera la fantasia trasformando la noia in avventura.
Il racconto è ispirato ai film di Francois Truffaut, che nella sua opera ha sempre conservato uno sguardo verso l'infanzia, ai suoi incanti e alle sue amarezze.

ore 22 Cortile della Scuola Elementare (via Dante Alighieri)
H3+ Dai primordi della terra al mondo vegetale
Musiche: Collettivo Paolo Benvegnù / Testi: Paolo Benvegnù
Regia: Luca Roccia Baldini – Luca Ronga

Tecnico del suono: Michele Pazzaglia / Scenografia, figure e oggetti: Lucia Baricci / Luci: Luca Roccia Baldini – Cristian Pisciotta / Ideazione teatrale: Luca Ronga / Video: Ilaria Costanzo
Produzione: Officine della Cultura
Respira. Pensa a respirare. Ora, abbandonati. Che cosa vedi? Luce. Oscurità. Equilibrio.
La musica e i testi di Benvegnù accompagnano il viaggio dalla terra allo spazio interstellare per farvi poi ritorno e sono il filo rosso della narrazione teatrale.
Un teatrino di marionette dentro il teatro che diventa stanza delle meraviglie. Un viaggio ai primordi del mondo, oggi distrutto e poi rinato sotto forma di pioggia in una nuova terra riossigenata dal mondo vegetale.
La memoria dell’uomo conservata nelle registrazioni di un vecchio registratore racconta il mondo che fu, che è e che sarà.
Un Homo Selvaticus senza volto vissuto nelle ere dell’universo, compare e scompare, mostra pezzi di sé mentre ascolta il racconto della sua vita.
Irrompono sulla scena un angelo e un demone che combattono, imprigionati nello schermo televisivo, si sfidano attraverso Simposi ma rimangono sullo sfondo della vita senza farne realmente mai parte.
La musica e i testi di Benvegnù accompagnano il viaggio dalla terra allo spazio interstellare per farvi poi ritorno e sono il filo rosso della narrazione teatrale.



Sabato 9 giugno

> dalle 14 di sabato 9 alle 12 di domenica 10 giugno grande campeggio di Cotignyork e Festa.
Tutti gli appuntamenti in programma avvengono dentro ai parchi Zanzi e Bacchettoni e dintorni, ossia alla Scuola Arti e Mestieri, a Casa Varoli, nel suo giardino e nelle vie Roma, Cairoli e Rossini.

dalle ore 10 montaggio tende e accampamenti vari, aperto a tutti, con prenotazione obbligatoria

ore 15.30 Palazzo Sforza, Museo civico Luigi Varoli
Giardino di carta Beatrice Pucci e Marino Neri
Il laboratorio della durata di tre ore offre la possibilità di sperimentare la tecnica della stop motion grazie all’utilizzo di carte ritagliate. Il workshop è basato sulle varie tipologie di movimento dello scatto singolo e come questo possa offrire opportunità di comunicazioni differenti. Ogni partecipante avrà la possibilità di muovere e costruire il proprio giardino immaginario fatto di carte ritagliate. Il risultato finale sarà un video collettivo.
Per 15 ragazzi dagli 8 ai 14 anni con prenotazione obbligatoria


ore 16 Scuola Arti e Mestieri I gioelli di Elsa Canicola Bambini
Laboratorio di oreficeria fantastica e disegnativa per 25 bambini dai 6 ai 10 anni, con prenotazione obbligatoria. Realizzeremo gioielli e accessori con disegni e fumetti; e fumetti con i gioielli: le pietre preziose saranno vignette e le storie il filo rosso che le unisce.

ore 16 via Cairoli
Architetture in divenire ReMida Bologna - Terre d’Acqua 
Materiali di scarto aziendale da impilare, incastrare, sovrapporre per costruire piccole e grandi città
4- 8 anni

ore 17 Casa Varoli
Nanabobò Officine Duende
Teatro delle ombre, animazione e figura
0 - 3 anni 35 minuti (15 posti, prenotazione obbligatoria)
sogna Bobò, sogna di terra e radici, sogna di spruzzi e di bolle, sogna bobò di scintille e di farfalle, di vento e di sussurri, sogna bobò, sogna...
Il piccolo Bobò chiude gli occhi e inizia un onirico viaggio tra i suoni della natura e i suoi elementi: la terra, l'acqua, il fuoco e l'aria. La voce e i canti della sua mamma lo accompagnano nei mondi che attraversa e negli incontri che dolcemente accadono.

dalle ore 19 possibilità di cenare allo stand del Motoclub Leoni preso il parco Bacchettoni

ore 20.30 Parco Bacchettoni
Ballate di mare, d’amore ed altre chimere Dany Greggio
Concerto di canzoni d’autore originali scritte ed interpretate da Dany Greggio accompagnato dall’inseparabile musicista Atto Alessi al contrabbasso.
Dany Greggio, cantautore e attore di raro talento, dalla singolare classe e sensibilità, propone un concerto durante il quale si diverte a snocciolare dolci ballate, destrutturare la forma canzone, comporre puzzles visionari, tradurre per quanto possibile la poesia in musica.

ore 21.30 Cortile di casa Varoli
Topolino Teatro Medico Ipnotico Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini
Il capocomico di una compagnia di burattini è sul punto di chiudere la baracca. La fortuna ha smesso di sorridergli e il successo continua a voltargli le spalle. Decide perciò di diventare capitalista. Non sapendo da che parte iniziare chiede aiuto, e in baracca si materializza il pupazzo di Topolino. Il celebre personaggio gli dà tutti gli ingredienti necessari per la ricetta del successo. Le cose prendono però da subito un’altra piega e così anziché raccontare una favola i burattini portano in scena, con la loro consueta cifra stilistica grottesca, l'attualità drammatica dei profughi che devono affrontare i pericoli del mare per sfuggire alla miseria e alla violenza in cui si trovano.

ore 22.30 Parco Bacchettoni
Concerto di disegni Beatrice Pucci - Marino Neri - Johnny Paguro
Beatrice Pucci, autrice di cortometraggi di animazione in stop-motion e Marino Neri, autore di libri a fumetti, trovano un punto d’incontro nella pratica del disegno, nell’uso espressivo del bianco e nero e nell’amore per le atmosfere oniriche che rimandano ad un immaginario fantastico.
Sotto i tappeti elettronici del dj e producer Johnny Paguro, attraverso la formula del live painting, musica e tavole disegnate si fondono, dando corpo sonoro a una narrazione per immagini.

Domenica 10 giugno
ore 10 via Cairoli
Un paesaggio nel vaso Alice Iaquinta
Un laboratorio di decorazione, tra disegno e pittura, in cui trasformare le pareti di un vaso in un paesaggio, in una foresta minuta, o in un souvenir a ricordo di un viaggio (5 - 10 anni)

ore 10 Circolo Manzoni
Calcetto nella fossa (squadre miste bambini e adulti)


Info e prenotazioni

Le prenotazioni posti per il campeggio sono limitate e si chiudono venerdì 1° giugno; per iscriversi è necessario compilare un modulo e liberatoria da richiedere alla Scuola Arti e Mestieri o all’Ufficio Cultura e che potete anche scaricare dal sito www.museovaroli.it

Per la cena al Parco Bacchettoni del sabato sera è bene iscriversi e prenotarsi agli stessi numeri o indirizzi email relativi al campeggio e ai laboratori.

Tutte le iniziative, gli spettacoli, i laboratori e le letture sono a ingresso gratuito. Attenzione: in alcuni casi, dove segnalato in programma, è richiesta la prenotazione.

320 4364316 / 0545 908879 / 0545 908812
Tutti gli appuntamenti in calendario avranno luogo all’aperto; in caso di maltempo gli spettacoli saranno annullati o spostati, dove possibile, al coperto: le eventuali variazioni di programma saranno comunque segnalate nelle pagine e profili in rete del museo e scuola
www. museovaroli.it / FB luigi.varoli.cotignola museovaroli / museovaroli.blogspot.it

Hanno collaborato e reso possibile l’iniziativa:
Scuola Arti e Mestieri e Museo Civico Luigi Varoli: Pamela Casadio, Alice Jaquinta, Cecilia Pirazzini, Arianna Zama Ufficio Tecnico e Urbanistico, Polizia Municipale, Operai comunali + Ragazzi migranti ospiti del territorio + CEFAL Ente gestore dell'accoglienza, Urp Istituto Comprensivo Don Stefano Casadio: insegnanti e bambini Scuola Secondaria Cotignola, Scuola Primaria Cotignola e Barbiano, Scuola dell’Infanzia Cotignola e Barbiano / Asilo Nido Comunale Asilo Carlo Maria Spada Associazione Culturale Selvatica / Associazione Culturale Primola / Pro Loco / Moto Club “I Leoni” / Scovill • Canicola / Teatro del Drago – Famiglia d'Arte Monticelli

Ideazione Massimiliano Fabbri Progetto grafico Marilena Benini
Disegno del manifesto e immagine Gio Pistone Foto della piazza Daniele Casadio

Sostenitori GVM Gruppo Villa Maria Research, Conad Cofra, Orva, Valfrutta, Gemos, Rustichelli color, Studio Dentistico Antonellini, Immobiliare Berdondini di Marinella Pina e C. snc, La Traccia


COTIGNYORK SEGNALA

> Fabian Negrin. L’arte di raccontare le immagini Biblioteca Luigi Varoli
La mostra è visibile durante gli orari di apertura della biblioteca

Calendario delle visite guidate e dei laboratori
Lunedì 4 giugno
I turno: dalle 9 alle 10.30 - II turno: dalle 10.45 alle 12.15 - III turno: dalle 14 alle 15.30
Martedì 5 giugno
I turno: dalle 9 alle 10.30 - II turno: dalle 10.45 alle 12.15 - III turno: dalle 14 alle 15.30
Mercoledì 6 giugno
I turno: dalle 9 alle 10.30 - II turno: dalle 10.45 alle 12.15 - III turno: dalle 14 alle 15.30

Giovedì 7 giugno (per le scuole materne)
I turno: dalle 9.30 alle 11 o dalle 10 alle 11.30
Ore 17: incontro riservato al progetto continuità Nido - Scuola dell'infanzia.
Dov’è la casa dell’aquila?
L’amore per gli animali e il delicato rapporto che si crea fra questi e i bambini è spesso al centro degli albi di Fabian Negrin.
Laboratorio ideato per il progetto di continuità tra i nidi del territorio e le scuole dell'infanzia;
rivolto a bambini, genitori, educatrici ed insegnanti.
Al termine della lettura verrà realizzato un piccolo libricino da illustrare con pastelli e collage.

Venerdì 8 giugno (per le scuole materne)
I turno: dalle 9.30 alle 11 o dalle 10 alle 11.30 - II turno: dalle 14.30 alle 16

Sabato 9 giugno dalle 10.30
La Tempesta - Cubo illustrato
Il duca di Milano, Prospero, spodestato dal fratello Antonio, regna su una misteriosa isola deserta,
un mondo meraviglioso di creature fatate, dove vige un’armonia solenne ed echeggiano voci soprannaturali. Qui Prospero ha sconfitto la strega che vi abitava, ha liberato gli spiriti da lei imprigionati, tra cui Ariel, e ha sottomesso il figlio di lei, l’orribile Calibano.
La tempesta e le creature meravigliose saranno lo spunto per inventare nuove storie attraverso il cubo: in ogni facciata saranno realizzati alcuni elementi dell’opera e come nel gioco dei dadi a ogni lancio un nuovo elemento si aggancerà come una catena al precedente.
Laboratorio gratuito a numero chiuso, aperto al pubblico. Età consigliata: 5 -10 anni

Info: Biblioteca Luigi Varoli, corso Sforza 24 - Cotignola (RA) / 0545 908874 - varoli@sbn.provincia.ra.it


Mercoledì 6 giugno ore 17.30 giardino della Scuola Secondaria di I° grado
> AperiPON La scienza per tutti / Istituto comprensivo Don Stefano Casadio
Evento finale relativo al progetto AttivaMente insieme.


> Rassegna Scuola in Maschera
Comune di Cotignola – Scuola Teatro La Bassa – Associazione Cambio Binario

giovedì 31 maggio – palco di Budrio
ore 20.30 – Scuola Media di Alfonsine classe 2D - “Le verità nascoste”
ore 21.15 – Scuola Teatro La Bassa gruppo BAM Bagnara di Romagna - “Il riposo della casa”
ore 22.00 – Scuola Teatro La Bassa gruppo BAM Cotignola - “17.05”

venerdì 1 giugno – palco Teatro Binario di Cotignola
ore 20.30 – Scuola Media di Alfonsine classe 2A - “Una lezione alternativa”
ore 21.20 – Scuola Teatro La Bassa gruppo BAM Fusignano - “Il brodino pecoroso”
ore 22.10 – Scuola Teatro La Bassa gruppo RAG Alfonsine - “Le vostre vite in mano al futuro”

sabato 2 giugno – palco Teatro Binario di Cotignola
ore 21.00 – Scuola Media di Alfonsine classe 2C - “Una guerra a Natale”
ore 21.50 – Scuola Teatro La Bassa gruppo GIO Cotignola - “Libellule

domenica 3 giugno – palco Teatro Binario di Cotignola
ore 21.00 – Scuola Teatro La Bassa gruppo RAG Bagnara di Romagna - “Doppia faccia”
ore 21.50 – Scuola Teatro La Bassa gruppo ADO Cotignola - “Dentro”

a Budrio stand gastronomico a cura della Pro Loco di Cotignola
al Teatro Binario stand gastronomico a cura della Associazione Coyote di Cotignola

> Maker Station FabLab Bassa Romagna / sabato 9 giugno
FabLab via Vassura 16/F, presso la stazione ferroviaria, dalle 15.30 alle 18.
Maker Station FabLab Bassa Romagna propone la mostra Giochi matematici dove saranno esposti i giochi realizzati dai ragazzi durante i laboratori di quest'anno, in intaglio laser e in stampa 3D. I ragazzi del FabLab vi mostreranno il loro funzionamento e vi metteranno alla prova con enigmi matematici. Sarà inoltre possibile vedere le attività che i ragazzi hanno svolto durante i corsi di quest'anno. Vi introdurrà alla mostra il nostro robottino Alpha 1S con il primo enigma.

> L’associazione Coyote presenta la 4° edizione del Torneo di calciobalilla umano
domenica 10 giugno dalle ore 10 al parco Bacchettoni
Come funziona: le squadre potranno essere sia maschili, femminili o miste, e dovranno essere composte da un minimo di 6 giocatori fino a un massimo di 8 (cat. Giovanissimi 11-15 anni, cat. Juniores 16-99 anni).
Per info e iscrizioni potete visitare la nostra pagina Facebook o conttatarci qui: 
Massimo 339 80 16 585 servideimassimo@gmail.com / Maurizio 348 41 26 877 mauriziopenazzi@gmail.com
Termine iscrizione sabato 2 giugno. Durante la giornata funzionerà uno stand per la ristorazione. Nel pomeriggio estrazione lotteria e premiazione delle squadre.